Recensione di M. Il figlio del secolo, di Antonio Scurati

Premio Strega 2019, “M. Il figlio del secolo”,  è una delle opere più interessanti e avvincenti lette nell’ultimo periodo.

Antonio Scurati è riuscito nell’impresa di raccontare la genesi del Fascismo e i primi anni della presa del potere con sguardo critico e imparziale.

Il racconto storico che ne viene fuori è meticoloso, approfondito; i personaggi – da mussolini agli sgherri che si radunano attorno al suo movimento – descritti con precisione nelle loro caratteristiche morali come nelle idiosoncrasie politiche, velleità e tensioni che saranno funzionali alla violenza sistematica fascista e al suo radicamento.

Leggere “M” è come osservare un uomo nel lento cammino verso il baratro, incapace di intuire l’epilogo o, peggio, consapevole del proprio destino ma, ciononostante, inerte.

I frettolosi studi liceali sul Novecento spesso non consentono di approfondire che cosa sia stata la barbarie fascista, in quale contesto è attecchita, i silenzi, le complicità e le connivenze colpevoli del mondo politico, imprenditoriale, culturale che l’hanno alimentata.

L’operazione di rimozione culturale compiuta dalla destra nostrana da ormai molti anni sta riuscendo nello scopo di porre sullo stesso piano antifascismo e fascismo, personalità come Giacomo Matteotti e i suoi carnefici.

Opere come questa di Antonio Scurati restituiscono dignità alla Storia e mostrano come la Letteratura può fungere da argine all’erosione della Memoria.