È davvero interessante l’ultimo saggio dal titolo “Il grifone” scritto da Nicola Gratteri, uno dei più noti magistrati antimafia d’Italia, e dallo storico Antonio Nicasio.
Il titolo si ispira alla figura mitologica con la testa di aquila e il busto di leone, metafora della innata capacità delle mafie di adattarsi e ibridarsi a seconda dei contesti in cui operano.
Gli autori forniscono una panoramica dettagliata dei territori digitali oggi abusivamente occupati dalle mafie: dai social network al gioco online, dalle criptovalute ai mercati digitali paludati nel deepweb, dalle comunicazioni criptate ai sistemi finanziari digitali e alternativi per il riciclaggio del denaro sporco.
Le mafie hanno saputo cogliere le potenzialità del mondo iperconnesso adottandone gli strumenti e costruendone di nuovi anche con la compiacenza di figure che hanno fornito le competenze tecniche o di istituzioni colluse. Con il risultato che oggi il contrasto al crimine organizzato è diventato sempre più impegnativo perché avviene su più fronti, quello reale e quello virtuale.
L’accelerazione del mondo odierno pone, quindi, una sfida enorme per il futuro. E per questo motivo, concludono gli autori, il contrasto alle mafie ibride deve coinvolgere istituzioni, società civile, educazione e politica in una prospettiva transnazionale. Pena la trasformazione del grifone in un’imbattibile idra a più teste.
Avete letto questo libro o altri di Nicola Gratteri? Vi aspetto con piacere nei commenti! 🙂