Un pomeriggio intenso in compagnia di Zerocalcare e dei suoi amici.
Le quasi 200 pagine di “Macerie Prime – Sei mesi dopo” scorrono fluide come la parlata dello scrittore romano, invogliando il lettore nella prosecuzione fino al termine della storia.
I protagonisti, reali e immaginari, si ritrovano dopo sei mesi alle prese con i loro demoni interiori, i sogni infranti, l’incomunicabilità e gli atti estremi come via di fuga da un presente insostenibile.
Il secondo volume di Macerie Prime conclude magistralmente il ritratto della generazione tradita a cui appartiene Zerocalcare e, nel mio piccolo, anche io.
Fa un certo effetto ritrovare gli stessi riferimenti storici e culturali che hanno accompagnato la propria infanzia prima e l’adolescenza poi.
Ancora più effetto fa la constatazione del perdurare di quello stato di incertezza giovanile anche nell’età adulta dei personaggi, prigionieri di un limbo esistenziale in cui individuano, però, spiragli di luce.
Quanta verità e amaro disincanto c’è nelle storie di Zerocalcare?
Nell’epoca della tiktokizzazione della società, Calcare lancia sassi contro gli schermi dei like, mostrando i circuiti avariati dei dispositivi biopolitici in cui viviamo.
Un libro, anzi, due libri, da leggere, per ragazzi e, soprattutto, per adulti.
Lo avete letto? Vi aspetto con piacere nei commenti!