Non è poi così distante dalla realtà il futuro distopico al centro di “Odio“, secondo romanzo dello scrittore Daniele Rielli.
Anzi, probabilmente ve ne siamo già immersi, come in un Black Mirror che noi stessi alimentiamo con un’ incessante produzione di dati personali ad uso di terzi in cambio di un like.
Gli studi sulla mutazione antropologica della società ad opera dei social network non saranno mai abbastanza e “Odio” ha, a mio parere, il pregio di affrontare l’argomento con gli strumenti della letteratura e della filosofia, ambito di provenienza dell’autore.
In quell’enorme partita a dadi della nostra esistenza, quante delle nostre azioni, anche quelle più apparentemente consapevoli e frutto del libero arbitrio, sono in realtà figlie di un incontrollabile domino di cui non possiamo che conoscerne solo gli effetti?
Quante ancora di queste azioni sono figlie di scariche dopaminergiche mediate da sistemi di ricompensa appositamente creati per tenerci incollati agli schermi dei nostri dispositivi?
Quando l’Età dell’Informazione ha fatto spazio all’Età della Dipendenza si è realizzato il sogno tecnocratico del capitalismo del terzo millennio.
E Daniele Rielli ce lo racconta con una storia avvincente e decisamente ben scritta.
⁉️ Lo avete letto? Vi leggo con piacere nei commenti!