Recensione di La moda, di Georg Simmel

Copertina di La moda, di Georg Simmel


Un libro molto breve ma denso di riflessioni che a più di un secolo dalla pubblicazione – 1910! – non ha perso smalto.

La Moda” di Georg Simmel è tra i primi studi sociologici su uno dei fenomeni più interessanti delle società complesse.
Nel suo saggio lo studioso guarda la moda come una manifestazione sociale ricca di significati e perciò degna di essere analizzata.

“La moda – scrive Simmel – è imitazione di un modello dato e appaga il bisogno di appoggio sociale, conduce il singolo sulla via che tutti percorrono, dà un universale che fa del comportamento di ogni singolo un mero esempio.
Nondimeno appaga il bisogno di diversità, la tendenza alla differenziazione, al cambiamento, al distinguersi”.

La moda, però, è anche moda di classe – termine desueto ma pregnante – uno strumento per marcare la distanza tra le classi sociali.
O ancora, può essere la manifestazione di un bisogno psicologico di costruzione della propria identità.

Sono molti, quindi, i punti di osservazione da cui il sociologo tedesco ha scandagliato il fenomeno moda.
Allo studio di Simmel seguiranno quelli di altri autori e ancora più approfonditi – come non ricordare, ad esempio, “Sistema della moda” di Roland Barthes? – ma se dopo un secolo è ancora un testo attuale, è un valido motivo per apprezzarne la lettura.