Recensione Nero di Londra, di Giovanni Fasanella

copertina del saggio nero di londra, di giovanni fasanella

Nel fitto sottobosco della Storia si annidano vicende che aspettano di essere portate alla luce e indagate con le lenti del lavoro storiografico.

È quello il delicato compito degli storici attraverso la ricerca e l’analisi oggettiva dei documenti che affiorano nel corso del tempo.

Laddove però non è ancora arrivata la storiografia ufficiale, ben venga la spinta del giornalismo d’inchiesta nello scoperchiare nuovi scenari per lungo tempo ignorati.

È quanto si propone l’eccellente lavoro di Giovanni Fasanella e Mario José Cereghino che in “Nero di Londra“, edito da Chiarelettere,  dimostrano il coinvolgimento del governo inglese nella instaurazione del fascismo in Italia e nel finanziamento del suo fondatore.

I contenuti di questa inchiesta sembrano usciti dalla penna fervida di un romanziere, se non fosse che si basano tutti sull’archivio personale di Samuel Hoare, capo dei servizi segreti inglesi in Italia nei primi anni del Novecento. L’archivio è stato desecretato nel 2001 e si trova presso la biblioteca dell’Università di Cambridge.

Si scopre così che all’indomani della disfatta di Caporetto l’Inghilterra crea un progetto per impedire il ritiro dalla guerra dell’Italia e garantire la difesa dei propri interessi nel Mediterraneo e nel vicino Oriente.

L’obiettivo è perseguito con ogni mezzo, inclusi il finanziamento di gruppi violenti contro i movimenti pacifisti e socialisti e l’arruolamento del suo capobastone criminale, Mussolini, nome in codice “The Count”, che pochi anni dopo instaurerà la sua dittatura.

Alla presentazione del libro, Giovanni Fasanella ci ha tenuto a dire che il suo lavoro non è quello di uno storico, ma di un giornalista d’inchiesta che basa la sua ricerca su fatti documentati.

Dato che l’archivio di Hoare è stato desecretato da vent’anni, viene da chiedersi dove sia stata in tutto questo periodo la storiografia ufficiale e come mai non sia ancora stato oggetto di indagine.
Sarebbe il caso di partire da questo libro per gettare nuove luci su un passato che produce i suoi effetti ancora oggi.