Recensione di A Los Angeles con Bukowski, di Enrico Franceschini

A Los Angeles con Bukowski – Enrico Franceschini

Nell’estate del ’90, all’età di 9 anni, partii con la mia famiglia per un lungo viaggio in California, negli Stati Uniti. A San Francisco ci aspettavano dei nostri parenti, discendenti di un mio bisnonno approdato sul suolo americano agli inizi del Novecento portando con sé i propri fratelli che lì misero nuove radici. Piccola digressione. L’ultima persona a dover salpare oltreoceano restava la mia bisnonna, ma l’improvvisa morte del marito che l’aspettava mise una pietra sopra la poco allettante prospettiva, per lei, di partire per il Nuovo Mondo. Ragione per cui i due rami della mia famiglia paterna si separarono creando dei nuovi innesti negli Stati Uniti ma mantenendo tutt’ora, a distanza di un secolo, dei fortissimi legami.

Cosa c’entra questo lungo preambolo con la recensione di A Los Angeles con Bukowski, di Enrico Franceschini? Tra poco ci arriviamo.

Dopo avere visitato San Francisco e avere fatto una puntata nel Nevada, insieme alla famiglia dei nostri cugini partimmo alla volta dell’esplorazione della California a bordo di un grandissimo camper.

San Francisco, Stockton, Santa Monica, Santa Barbara, Sacramento, Old Sacramento, Los Angeles, Hollywood, Disneyland, le corse sulle spiagge e i bagni nell’Oceano Pacifico. Le strade, quell’infinito groviglio di lingue di cemento che si stendeva davanti a me. Ai miei occhi di un bambino di nove anni, quello che stavo vivendo non era solo un viaggio, era un’indimenticabile epopea.

Ed eccoci al libro A Los Angeles con Bukowski.

Giulio Perrone Editore ha affidato alla sapiente penna di Enrico Franceschini, corrispondente dall’estero di La Repubblica, profondo conoscitore degli Stati Uniti quanto dell’opera di Charles Bukowski, il compito di eseguire un ritratto della città di Los Angeles e di uno dei suoi scrittori più rappresentativi.

                                       

L’autore, che ha vissuto per molti anni negli Stati Uniti, è stato tra i pochissimi giornalisti italiani ad avere conosciuto di persona il grande scrittore americano quando all’età di ventitré anni, insieme a due amici, intraprese un lungo viaggio on the road in California alla volta di Los Angeles per incontrare i suoi miti viventi: gli scrittori Henry Miller e il vecchio “Hank” Bukowski. Se il primo non fu possibile conoscerlo, nel secondo caso il sogno si avverò concretizzandosi addirittura in un pomeriggio a casa sua a conversare e bere birra insieme a lui, giusto per non smentire l’innata propensione del grande scrittore, incontro di cui conserva ancora oggi un affettuoso ricordo.

In A Los Angeles con Bukowski, E. Franceschini compone un fedele ritratto di Los Angeles tra passato e presente, con schiettezza e senza cadere nella facile mitizzazione delle città americane, raccontandone i luoghi che più la rappresentano oggi – la Walk of Fame, il Sunset Boulevard, Hollywood, Disneyland, Santa Monica, i moli e le spiagge – e quelli più cari allo scrittore, in primis gli stadi dove andava a vedere le innumerevoli corse di cavalli.

Il racconto della città si intreccia a quello di Bukowski, che proprio dalla città degli angeli ha tratto linfa vitale per i suoi romanzi, ne ha vissuti i bassifondi e li ha tramutati in poesia, donando dignità umana e letteraria agli ultimi dei quali si sentiva di fare parte.

A fare da trait d’union delle due anime del libro, vi è infine il racconto dell’autore, che emerge dai ricordi più recenti di una città visitata più volte nella vita, e che parte dal quel primo viaggio a ventitré anni in macchina e sacco a pelo lungo le stesse strade e luoghi che ho visto da bambino.